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VUOTO A RENDERE

L’amministrazione Comunale informa che è presente sul sito del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare la pagina web dedicata al  “vuoto a rendere” ai sensi del decreto 3 luglio 2017, n. 142, pubblicato in G.U. n. 224 il 25/9/2017, recante la sperimentazione di un sistema di restituzione di specifiche tipologie di imballaggi destinati all’uso alimentare, ai sensi dell’articolo 219 -bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

Il citato articolo 219-bis dispone, infatti, “al fine di prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio e di favorire il riutilizzo degli imballaggi usati […]”, l’introduzione nella normativa nazionale, di un sistema sperimentale di vuoto a rendere su cauzione degli imballaggi contenenti birra o acqua minerale, serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo.

L’emanato D.M. 224/2017, disciplina le modalità di attuazione della sperimentazione del vuoto a rendere, i valori cauzionali per ogni singola tipologia di imballaggio riutilizzabile, nonché le forme di incentivazione e le loro modalità di applicazione.

Tale sistema sperimentale coinvolge, su base volontaria, sia quei soggetti che nell’esercizio della loro attività professionale somministrano al pubblico birra o acqua minerale nel punto di consumo (cd. Esercenti), che diversi operatori di settore quali i produttori di imballaggi riutilizzabili, i produttori di birra o acqua minerale, nonché i distributori di birra o acqua minerale.

Lo scopo primario del decreto è sensibilizzare i consumatori sulla prevenzione dei rifiuti attraverso la preferenza al consumo di birra e acqua minerale in bottiglie riutilizzabili. Durante la fase di sperimentazione i consumatori di birra e acqua minerale sensibili alla prevenzione dei rifiuti, potranno infatti riconoscere attraverso apposito logo gli esercenti che, aderendo al sistema del vuoto a rendere, sceglieranno di vendere nel proprio esercizio bevande in bottiglie che, essendo impiegate più volte, non diventano immediatamente rifiuto.

La sperimentazione ha una durata di dodici mesi a partire dal centoventesimo giorno successivo all'entrata in vigore del decreto (07/02/2018), periodo durante il quale il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare svolgerà un monitoraggio delle filiere (insieme degli operatori che a titolo professionale sono coinvolti nell’attuazione del sistema del vuoto a rendere) venutesi a creare, al fine di valutare la fattibilità tecnico-economica e ambientale del vuoto a rendere, e l’eventualità di estendere tale sistema ad altri tipi di prodotto e ad altre tipologie di consumo. Tale monitoraggio sarà effettuato attraverso la raccolta dei dati che i produttori e distributori sono tenuti a compilare secondo quanto stabilito all’articolo 6 del decreto ed ad inviare per via telematica al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare all’indirizzo vuotoarendere@minambiente.it

A sostegno della diffusione del sistema del vuoto a rendere, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare può concedere il patrocinio e l’utilizzo del logo del Ministero agli operatori che ne fanno richiesta e che realizzano una campagna di comunicazione o altra forma di comunicazione. Inoltre, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare pubblicheranno sul sito web istituzionale un registro degli operatori aderenti alla sperimentazione i quali potranno inoltre scaricare da apposito link un attestato di benemerenza da affiggere nei punti di consumo.

Sulla base dei dati raccolti il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare effettuerà il monitoraggio della fase di sperimentazione che consentirà, al termine della stessa, di valutare se confermare e se estendere il sistema del vuoto a rendere ad altri tipi di prodotto nonché ad altre tipologie di consumo.

Per  le modalità operative è possibile consultare il seguente link: http://www.minambiente.it/pagina/vuoto-rendere


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